MARCO FORNARO 

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Miriam si sveglia a mezzogiorno – Capitolo due – Le due Miriam

2025-01-02 01:22

Marco Fornaro

AMORE, SOCIETA, Il Mondo Oscuro,

Miriam si sveglia a mezzogiorno – Capitolo due – Le due Miriam

Ben presto mi sono reso conto che non avevo a che fare con una persona, ma che ce ne erano almeno due ben distinte

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Ben presto mi sono reso conto che non avevo a che fare con una persona, ma che ce ne erano almeno due ben distinte, tra l’altro con percezioni, sensazioni, modo di fare, linguaggio, convinzioni e idee spesso completamente diverse, mi sembravano due gemelle alla yin&yang in cui tutto era diverso a parte ovviamente l’aspetto fisico.

Le due personalità, o se preferite le due Miriam, almeno all'inizio,  apparivano in tempi, e spesso anche in luoghi diversi, l’effetto che per me era più devastante e comune era che, per esempio, potevo passare una giornata intera con Miriam, potevamo essere felici, ma,  appena ci lasciavamo, puntualmente arrivava una chat, un messaggio vocale, una serie di sms, oppure una telefonata diretta (piena di livore al punto che era letteralmente impossibile rispondere), in cui mi si rinfacciava qualcosa che un istante prima non mi era nemmeno stato fatto notare, sempre piccole cose, come il farsi offrire una sigaretta di troppo o chiedere uno spritz con un conto separato, che lei considerava importanti  al punto di essere ragione di feroce litigio (se si può definire litigio un monologo-valanga di rimproveri)

E alla fine il verdetto era sempre il solito, non mi voleva vedere mai più e mi proibiva persino di comunicare via chat/sms, era normale che, appena ci si lasciava, una delle due personalità, normalmente quella negativa/aggressiva, prendeva il sopravento e l’intensita del livore era direttamente proporzionale alla intimità e felicità precedentemente raggiunta.

Io le avevo chiamate Miriam-A (la “buona)” e Miriam-B (la “cattiva”),  e glielo avevo fatto notare precisamente in questi termini, alle volte in tono scherzoso, per esempio una volta al telefono le ho chiesto “con quale delle due Miriam sto parlando in questo momento?”

Va da sé che la personalità più aggressiva, e quella che credo responsabile anche della rottura del rapporto, la Miriam-B, appariva solamente in caso di assunzione di crack.

Anche quando Miriam ritornava da me, magari dopo poche ore, si comportava come se nulla fosse successo e rifiutava di fatto di dare spiegazioni, ostinandosi a darmi delle colpe ma sostituendo il perdono alla condanna, o viceversa.

Racconto questa cosa in quanto  mi sono convinto,  che è una caratteristica generale dell’uso di cocaina ma soprattutto del crack, nel senso che chiunque, io stesso, sotto l’effetto di quella sostanza cambia personalità, spesso diventando in qualche modo l’opposto di quello che è normalmente.

Appena ho osservato le prime volte questo comportamento, particolarmente evidente in Miriam, mi è venuto in mente un vecchio film di Charlie Chaplin, in cui c'è un signore molto ricco, che cambia personalità quando si ubriaca, è normslmente aggressivo, asociale in un certo senso, una persona che disprezza un po' tutti, ma quando si ubriaca, diventa il contrario, una persona dolce, che aiuta, Insomma, è il contrario di prima.

Certo,  in Miriam era evidente al punto di raggiungere vette di umorismo inconsapevole, ma io lo ho visto e constatato in TUTTI.

A conferma ci sono le testimonianze delle persone tossicodipendenti di lungo periodo che erano “migrate” da una dipendenza ad un’altra, tipicamente dalla eroina al crack.

Quello che TUTTE queste persone mi dicevano era che l’eroina era letale, nel senso che a furia di aumentare le dosi prima o poi ci si restava MA non cambiava la personalità…”io ero sempre io con l’eroina, mentre con questa roba sono un’altra persona”

È come se l’uso di quella sostanza liberasse in un colpo solo tutte quelle parti della nostra personalità che in modo conscio od inconscio abbiamo deciso mettere in secondo piano, o addirittura di inibire, ed in compenso attenua o fa sparire i nostri tratti psicologici più ricorrenti, quelli che agli occhi esterni ci qualificano/identificano.

Ho  pensato a molte analogie per spiegare questo effetto e quella che mi piace di più l’ho presa dalle serie di fumetti e film degli X-Men, in questa saga i racconta che ci sono dei geni nel DNA responsabili della nostra evoluzione, che possono essere attivati e/o potenziati.

In questa saga quando si attiva il gene mutante, questo fa scattare una sorta di evoluzione superveloce del genere umano dentro la persona MA, siccome l’evoluzione può seguire più strade, il gene crea mutazioni che possono essere molto diverse a seconda di ciascun individuo, e che sono casuali, per esempio c’è chi diventa superforte, c’è chi diventa superveloce, un altro teletrasporta ì, insomma, effetti assolutamente diversi ed imprevedibili che dipendono dalla genetica di partenza dell'individuo.

Ecco, con cocaina, ma soprattutto con il crack, succede qualcosa di simile,  nel senso che non è possibile prevedere a priori quali sono le reazioni nella personalità dovute alla loro assunzione, è possibile sia trasformarsi in un pazzo criminale io in una ameba indifferente a qualsiasi cosa.

Personalmente ringrazio il cielo che, nel mio caso, non viene scatenato nulla di aggressivo, al contrario, divento più tranquillo e riflessivo, e questo è molto positivo in quanto non vi sono mai state spiacevoli conseguenze sociali a seguito di assunzione di crack da parte mia, ma lo sdoppiamento della personalità, o perlomeno un sua pesante deformazione, è successa anche a me e me ne sono accorto….eccome!

Tornando a Miriam: Quello che ho realizzato successivamente, e che per il momento ho osservato praticamente solo in Lei, è che queste due personalità coesistono, cioè sono tutte e due all'interno e pensano/parlano alternativamente, quale delle due prende il comando può dipendere da mille cose e può cambiare varie volte durante la giornata in modo radicale, trasformando quello che era un momento meraviglioso in una catastrofe, ed un momento di serenità in una esplosione di rabbia.

Professional World changer @ non mi importa dei diritti legali, ma faccio causa ai bugiardi