MARCO FORNARO 

Marco Fornaro

Sono un ingegnere, un ipnotista, un coach, un intellettuale, ma soprattutto sono una persona che ha sempre vissuto molto intensamente

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Il mio braccio destro

2023-08-14 11:11

Marco Fornaro

LETTERATURA, LE_MIE_STORIE, 2000002,

Il mio braccio destro

La prima volta che mi sono rotto il braccio destro avevo 5 anni, ed è stata la più dolorosa

La prima volta che mi sono rotto il braccio destro avevo 5 anni, ed è stata la più dolorosa

 

E’ stata anche la prima volta che ho visto mia madre piangere

 

Il dottore aveva parlato chiaro: una “cisti ossea” all’omero destro, una specie di “buco” in mezzo all’osso,  nessuna cura o terapia conosciuta e nessuna causa nota scatenante, in pratica non ne sapevano nulla….succedeva e basta, per fortuna di raro

 

In un bambino della mia età, quella cosa con uno strano nome era destinata a minare la crescita dell’osso, e di riflesso dell’intero scheletro, dell’intero corpo, “inevitabilmente” aggiunse il dottore

 

Il dottore disse anche che ben presto l’osso del braccio si sarebbe “consumato” e sarebbe stato inevitabile sostituirlo con una protesi metallica, da cambiare con interventi chirurgici periodici a causa della crescita del corpo, “ammesso e non concesso che lo sviluppo non si blocchi completamente” aggiunse il dottore

 

(la cosa che mi domando ancora oggi è per quale motivo il tono del dottore suonava chiaramente come un rimprovero, a me?, a mia madre? Dal suo atteggiamento sembrava fossimo entrambi colpevoli di qualcosa, e che questa era una giusta punizione divina…fu probabilmente quello l’effetto scatenante delle lacrime di mia madre…che non si fermavano

 

Fu anche la prima volta che, ancora bambino, insultai un adulto, usando una parola di cui ignoravo in realtà il significato, dissi qualcosa come “mamma, stai tranquilla, dai andiamo via adesso, non vedi che è un MONA?, lo dissi in presenza del gentile dottore, e chiaramente riferendomi a lui

 

la scena doveva probabilmente essere molto comica anche per via del mio andamento goffo, causato dalla imponente gessatura, che copriva interamente non solo il mio braccio destro, ma anche l’intero torace ed il dorso, si estendeva come un’armatura medievale, da poco sotto il collo fino alla zona pelvica….inoltre il mio braccio destro era bloccato in posizione orizzontale rispetto al torace, piegato a ”L”…l’avrei dovuta tenere un mese intero…d’estate!

Scoprii allora che le risate sono positive, tra l’altro hanno il potere di fermare le lacrime….almeno per alcuni istanti

 

Ricordo i patetici tentativi dei miei familiari di convincermi ad avere un atteggiamento più “conciliante” e “prudente”, dovevo smettere di fare tutto quello che mi divertiva di più, tipo tuffarmi dalla diga nel punto più alto, raccogliere granchi dalle reti dei pescherecci ormeggiati sfuggendo ai cani da guardia (mamma che brutto carattere avevano), dovevo smettere di girovagare sui tetti delle abitazioni incastrate l’una sull’altra, all’epoca infatti abitavo a Chioggia, in un punto in cui c’erano edifici tipici, come si possono trovare a Venezia, i tetti erano fusi in un tutt’uno, e consentivano meravigliose passeggiate al tramonto, ovviamente una volta elusa la sorveglianza genitoriale.

Dovevo rinunciare a TUTTO, Ma io non ascoltavo i miei genitori, tanto lo sapevo che, inspiegabilmente, il loro giudizio era influenzato dal MONA, invece qualcosa dento di me mi dava la consapevolezza di avere ragione, e la forza di continuare ad essere quel bambino estremamente vivace, ingegnoso e…. FELICE

L’osso però si ruppe ancora….e ancora…e ancora

 

La quarta volta che mi ruppi il braccio (o forse era la quinta? Non ricordo esattamente) il dottore che esaminava le lastre ebbe un sussulto, le esaminò ancora, si assicurò più volte che fossero proprio le mie e continuava a non credere ai propri occhi

 

La “cisti ossea”, o qualunque cosa fosse si era inspiegabilmente rimarginata, si vedeva ancora una specie di “buco” nell’osso….ma si andava rarefando, sparendo…..come evaporando

Ma c’era dell’altro: questa volta l’osso si era rotto di netto in un punto completamente diverso, situato alcuni millimetri al di sopra della “cisti”

Il dottore (non il primo ed indimenticato, ma un altro dei numerosi interpellati) spiegò a  mia madre che le numerose rotture dell’osso lo avevano inspiegabilmente rafforzato, e lo dimostrava il fatto che, non solo la cisti era praticamente sparita dalle radiografie, ma l’osso si era rotto in un altro punto mentre l’area “ammalata” aveva resistito

(si, era stato un colpo decisamente violento dovuto ai primi tentativi di free climbing su alberi, pali e tralicci, anche se per ovvii motivi non era quella la versione ufficiale)

Il dottore spiegò anche a mia madre che OGNI VOLTA CHE CI ROMPIAMO un OSSO, quando si aggiusta ….. DIVENTA PIU’ RESISTENTE!...quindi a suo parere il mio braccio destro poteva ora resistere a colpi che avrebbero frantumato ossa “normali” , anche di adulti “olimpionici” (io non ero più un bambino, ma sicuramente non ero un adulto, e non sono mai stato un atleta olimpionico)

Mia madre balbettando chiese: “ma allora la sostituzione con protesi metallica”, ed il dottore dapprima non capì  e sgranò gli occhi, ma poì sbottò “Ma CHE PROTESI DEL (censurato) SIGNORA…LEI NON CAPISCE, SUO FIGLIO HA SVILUPPATO UN BRACCIO DESTRO PRATICAMENTE INDISTRUTTIBILE”

 

In buona sostanza: per ammissione degli stessi medici, il mio comportamento “sconsiderato” e completamente opposto alle loro indicazioni aveva prodotto effetti positivi al di là di ogni aspettativa

 

Nota: all’ultima visita di controllo, quando ormai ero un adolescente, un annoiato dottore (un altro ancora) mi disse che, ammesso e non concesso che quell’”alone” ancora visibile nelle lastre fosse qualcosa di cui preoccuparsi, per lui non era possibile fare alcuna ulteriore diagnosi a causa delle “imponenti” masse muscolari presenti tutt’attorno.

Fu solo molti anni dopo che provai ad immaginare un mio futuro alternativo in cui avessi seguito pedissequamente le indicazioni dei dottori, cosa ne sarebbe stato del mio braccio?...e del mio sviluppo fisico?...e le risposte che mi vennero in mente erano tutt’altro che rassicuranti….

 

Professional World changer @ non mi importa dei diritti legali, ma faccio causa ai bugiardi