MARCO FORNARO 

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La Gaussiana - Fine - Cosa Ho VERAMENTE Imparato in Università

2023-08-18 18:39

Marco Fornaro

AMORE, ECONOMIA, INFORMAZIONE/NEWS, SOCIETA, LETTERATURA, LE_MIE_STORIE, COACHING, HYPNO, RAPPORTO CON LA NATURA, 2000010,

La Gaussiana - Fine - Cosa Ho VERAMENTE Imparato in Università

Negli anni successivi alla università, ho continuato a riflettere sull’accaduto...e credo di aver davvero imparato qualcosa

(Continua Da: La Gaussiana Episode 3)

 

Negli anni successivi alla università, ho continuato di tanto in tanto a riflettere sull’accaduto, e la frase di Jean Léon Jaurès “Non si insegna quello che si sa o quello che si crede di sapere: si insegna e si può insegnare solo quello che si è.” Ha cominciato a risuonare sempre più forte nella mia testa.

L’intero staff della Università di Padova aveva davvero, inconsciamente nel senso collettivo, junghiano, del termine, insegnato qualcosa a tutti noi studenti, e non parlo ovviamente del contenuto specifico dell'esame di Fisica 1 o del resto del corso di studi, NO parlo di qualcosa di UMANO, di sociale, qualcosa di profondo, e nel seguito cercherò di sintetizzarne il messaggio che scaturisce dalle loro azioni:

 

1) COMUNITA’: Gli esseri umani sono molto deboli da soli e vivono all’interno di comunità, come quella scientifica ed accademica, il nostro successo e la nostra soddisfazione personale dipendono dal nostro ruolo nella comunità in cui viviamo, per essere in “armonia” con la nostra comunità dobbiamo rispettarne, e farne rispettare, le credenze ed i valori che le guidano, questo non solo indipendentemente dal fatto che queste siano vere o meno, ma persino indipendentemente dalla più elementare logica od evidenza….e questo è vero PERSINO in una comunità che si dichiara scientifica!

 

2) REGOLE: Per rispettare il punto 1) è ammesso praticamente tutto, incluso negare la più elementare evidenza (come il voler vedere una gaussiana in una distribuzione statistica chiaramente a forma di gobba di cammello!), maggiore è la determinazione con cui professiamo le credenze della nostra comunità maggiore è in credito che in quella comunità noi acquisiamo.

 

3) OMERTA’: Ogni comunità ha delle contraddizioni nel proprio sistema di credenze e valori, il negare ostinatamente tali contraddizioni, adottando qualsiasi stratagemma, eticamente lecito o meno, per cancellare/indebolire le critiche a tale sistema è parte integrante della appartenenza alla comunità stessa, una specie di pegno, un “tributo di ingresso” per esserne parte.

 

Messaggio più “specifico” per il mondo Universitario/accademico/scientifico (intendo quello che NON dicono, e che non ammetteranno MAI):

 

4) FALSIFICAZIONE: La capacità di argomentare in difesa di una certa tesi, se applicata alle credenze ed ai valori di una comunità, contribuisce ad acquisire credito all’interno della stessa, questo concetto applicato ad un mondo tecnico-scientifico implica la capacità di manipolare numeri e dati per il sostenimento di una certa tesi.

In pratica la capacità di falsificazione di un insieme di dati è non solo NON censurata, ma addirittura incentivata, considerata parte integrante delle capacità di un buon tecnico, quanto più sei capace di falsificare in modo plausibile tanto più credito acquisisci, questo era particolarmente evidente il giorno della consegna delle relazioni, come ho spiegato chi si azzardava a presentarsi con i numeri realmente prodotti dall’esperimento veniva, nel migliore dei casi, rispedito a casa a “correggerli”, nel peggiore BOCCIATO e STIGMATIZZATO.

 

Postfazione:

Sono dovuti passare ca 25 anni perché’ (oggi mentre scrivo è Luglio 2021), mi capitasse di leggere un meraviglioso libro, “il cigno nero” di Nassim Nicholas Taleb, che racconta tra le altre cose la fallacia dell’utilizzo pervasivo della curva di gauss nello studio dei fenomeni statistici.

Nella descrizione fatte da Taleb delle reazioni arroganti del mondo accademico e scientifico alle sue teorie, illustrate anche con esempi dettagliati, mi è sembrato di rivedere il volto e gli atteggiamenti degli assistenti di laboratorio dell’esame di Fisica I, l’unica differenza sostanziale di questi ultimi era l’uso di epiteti in dialetto veneto invece che linguaggio inglese.

Professional World changer @ non mi importa dei diritti legali, ma faccio causa ai bugiardi